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Siamo stati a Taranto in occasione dell’Uno Maggio Libero e Pensante 2022 per documentare un’edizione che più di ogni altra vuole essere il simbolo della rinascita.
Era il 2018 quando per l’ultima volta ho partecipato al concerto del Primo Maggio di Taranto, diventato per me e per moltissimi altri un punto di riferimento sin dalle prime edizioni. Sarà stata la vicinanza geografica, la proposta musicale via via più ampia o la spontaneità di un evento completamente autofinanziato, ma il Primo Maggio una cosa era certa: bisognava essere a Taranto. E quando nel 2019 (non potendo essere presente fisicamente) ho dovuto seguirlo in streaming da casa non potevo immaginare che di lì a poco una pandemia mondiale avrebbe paralizzato il mondo e lo schermo del computer sarebbe diventato indispensabile per interfacciarsi con buona parte della realtà esterna alle mura casalinghe: dal lavoro allo studio, fino ai contatti interpersonali e al divertimento. È chiaro che una situazione del genere non poteva diventare la normalità, bisognava resistere, bisognava lottare per ripartire e ricostruire ciò che ci era stato tolto. Ed è proprio con questi obiettivi che da anni gli organizzatori del concerto, l’associazione Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, si battono per difendere i cittadini e i lavoratori di Taranto costretti a dover scegliere, da troppo tempo ormai, tra due diritti fondamentali: il lavoro e la salute. Con la normalità, lentamente ritrovata, il ritorno dei concerti e della socialità questa edizione dell’Uno Maggio Libero e Pensante acquista ancora più valore, riavvicinando il pubblico a chi ancora combatte per costruire una realtà differente. Si percepisce una connessione diversa, nuova, tra gli spettatori del concerto che certamente sono qui non soltanto per divertirsi. Si sente il bisogno di un cambiamento nella voce di chi, tra un’esibizione e l’altra, impugna il microfono ricordando che quando si parla di lavoro, diritti, salute, ambiente, guerra e immigrazione c’è ancora molto per cui lottare. Stupisce l’emozione degli artisti che si esibiscono davanti a ventimila persone come se fosse la prima volta. E ringraziamo nuovamente l’associazione Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, insieme ai direttori artistici del concerto Diodato, Roy Paci e Michele Riondino se oggi più che mai ci siamo ritrovati fianco a fianco ai cittadini di Taranto per urlare insieme, di nuovo: <<Taranto libera!>>.
@Alessandro Madaghiele
Scritto da: Alessandro Madaghiele
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